Motom (1947-1971)
Con sede a Milano, il suo primo ciclomotore è del 1948 e anticipa di almeno un decennio le tendenze tecniche favorevoli ai telai in lamiera stampata a struttura monotrave. Il telaio consiste in una travatura principale che nella parte anteriore incorpora il serbatoio della benzina, mentre all’estremità opposta si biforca a formare i due bracci della forcella rigida che accoglieva la ruota. Nel 1950, viene presentato il Delfino 150, con il motore monocilindrico inclinato in avanti di 147 cc a valvole in testa e cambio a quattro velocità. Il motore è alloggiato molto all’indietro, quasi sotto la sella, in un telaio formato da tubi di grande sezione. Nel 1952, è sostituito dal Delfino 163 cc, con potenza di 8 CV e velocità di 90 km/h. Nel 1953, esce un terzo modello, la moto Turismo 98, con telaio formato da una travatura centrale in lamiera stampata che incorpora il serbatoio della benzina. Nello stesso anno, è realizzato il modello GG di 48 cc. Nel 1962, nasce la Motom Junior 100, con le caratteristiche generali della Motom 92, ma con motore di 99,8 cc. Del 1964, è il ciclomotore 48 D con cambio a tre marce e, lo stesso anno, entra in produzione il Motom Peugeot, costruito in collaborazione con la Casa francese. Il Nova è del 1965, con un motore a due tempi e, a richiesta, la frizione automatica. L’anno dopo, entra in produzione il Junior Cross, motoleggera per il fuoristrada di 98 cc, seguito dallo Sport 50, con motore di 48 cc. Nel 1967, ecco il ciclomotore Daina, con motore a due tempi e frizione automatica, affiancato subito dal Daina Matic con variatore automatico di velocità. In seguito, la Motom, per difficoltà finanziarie, è costretta a cessare la produzione motociclistica. Va anche ricordato che la Casa ottiene un discreto successo anche nel campo dei record.