Moto Guzzi (1921)
Fondata a Mandello del Lario da Carlo Guzzi e Giorgio Parodi, iniziò con una monocilindrica da 498 cc con valvole di aspirazione sopra quelle di scarico. Il motore a quattro tempi a cilindro orizzontale costituì la base per le serie successive fino a metà degli anni ’70 e il monocilindrico da 500 cc mantenne le dimensioni originali di 88×82 mm fino al 1976. Nel 1924 apparve la 500 cc con quattro valvole e albero a camme in testa, che vinse il primo campionato europeo. Dal 1926 la Guzzi costruì anche 250 cc e modelli speciali da corsa, mentre per i modelli da strada usò il motore monocilindrico. Dopo la seconda guerra mondiale costruì moto di piccola cilindrata, come la due tempi Motoleggera 65, la Zigolo da 98 e 110 cc e lo scooter Galletto da 160, 175 e 192 cc. Intanto continuava la produzione delle 250 e 500 cc a cilindro orizzontale e volano esterno. Nel 1967 venne prodotta una V2 da 703 cc con trasmissione ad albero, il cui motore con valvole in testa era in origine destinato a un triciclo militare. Il modello V7, adottato ancora oggi, divenne la base dei modelli successivi, di cui furono costruite anche versioni sportive e da turismo. Nel 1994 la cilindrata è arrivata a 1100 cc. Nel 1971 la Guzzi, in difficoltà, venne acquistata da Alessandro De Tomaso, proprietario della Benelli. In seguito furono sviluppate una serie di V2 e una di modelli a quattro tempi a due e quattro cilindri, identici alle Benelli. Nel 1977 apparve una V2 più piccola, con trasmissione ad albero, e alcuni modelli da 350, 500 e 650 cc. Nel 1993 viene prodotta la Daytona da 922 cc con teste a quattro valvole, albero a camme in testa e sistema di iniezione.